Никколо Макиавелли: Цитаты о мужчинах
Никколо Макиавелли было итальянский мыслитель, философ, писатель, политический деятель. Откройте для себя интересные цитаты о мужчины.Gli uomini si debbono o vezzeggiare o spegnere, perchè si vendicano delle leggieri offese; delle gravi non possono: sicchè l’offesa che si fa all’uomo, deve essere in modo, che ella non tema la vendetta.
Dovete adunque sapere come sono due generazioni di combattere: l’una con le leggi, l’altra con le forze. Quel primo è degli uomini; quel secondo è delle bestie; ma perchè il primo spesse volte non basta, bisogna ricorrere al secondo.
„люди всегда дурны, пока их не принудит к добру необходимость.“
Вариант: Других же советников не бывает, ибо люди всегда дурны, пока их не принудит к добру необходимость.
La prima coniettura che si fa di un signore, e del cervel suo, è vedere gli uomini che lui ha d’intorno; e quando sono sufficienti e fedeli, sempre si può riputarlo savio, perchè ha saputo cognoscergli sufficienti e mantenerseli fedeli. Ma quando siano altrimenti, sempre si può fare non buono giudizio di lui; perchè il primo errore che e’ fa, lo fa in questa elezione.
„…люди скорее простят смерть отца, чем потерю имущества.“
Gli uomini dimenticano piuttosto la morte del padre, che la perdita del patrimonio.
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E perchè gli uomini, quando hanno bene da chi credevano aver male, si obbligano più al beneficatore loro.
„…люди не меньше привязываются к тем, кому сделали добро сами, чем к тем, кто сделал добро им.“
E la natura degli uomini è, così obligarsi per li beneficii che essi fanno, come per quelli che essi ricevono.
Egli è tanto discosto da come si vive, a come si doveria vivere, che colui che lascia quello che si fa per quello che si doveria fare, impara piuttosto la rovina, che la preservazione sua; perchè un uomo che voglia fare in tutte le parti professione di buono, conviene che rovini fra tanti che non sono buoni.
Nondimanco, perchè il nostro libero arbitrio non sia spento, giudico potere esser vero, che la fortuna sia arbitra della metà delle azioni nostre, ma che ancora ella ne lasci governare l’altra metà, o poco meno, a noi. Ed assomiglio quella ad fiume rovinoso, che quando ei si adira, allaga i piani, rovina gli arbori e gli edifici, lieva da questa parte terreno, ponendolo a quell’altra; ciascuno gli fugge davanti, ognuno cede al suo furore, senza potervi ostare; e benchè sia così fatto, non resta però che gli uomini, quando sono tempi quieti, non vi possino fare provvedimenti e con ripari, e con argini, immodochè crescendo poi, o egli andrebbe per un canale, o l’impeto suo non sarebbe sì licenzioso, nè sì dannoso.